La nostra Associazione organizza corsi seminari e workshop esperienziali per promuovere la crescita personale, l’autostima, l’autofiducia, l’autorealizzazione, l’autodeterminazione.
I percorsi proposti uniscono la filosofia umanistica di Carl Rogers e gli elementi costitutivi dell’Approccio centrato sulla Persona, con la ricerca metodologica e le tecniche didattiche più avanzate, nella definizione di un modello formativo capace di massimizzare e ottimizzare la qualità della relazione, contribuendo a ridurre il malessere determinato da problemi di relazione e comunicazione.
Gli elementi costitutivi dell’Approccio rogersiano sono essenzialmente tre ed assicurano un clima ideale e facilitante la crescita della Persona, non solo nel rapporto prettamente psicoterapeutico individuale e/o di gruppo, ma in ogni rapporto interpersonale; tra genitore e figlio, tra insegnante e studente, tra leader e gruppo, tra dirigente e collaboratore:
1. Rispetto dell’altro, in quanto Persona, essenziale per la creazione di un clima facilitante
2. Congruenza, che consiste nell’autenticità e genuinità, nella trasparenza e verità dei rapporti interpersonali
3. Empatia: il saper cogliere e sentire le emozioni vissute e percepite dall’altro
Alcune tematiche dei percorsi di crescita personale
Percorso di sviluppo del potenziale umano e crescita personale
CRESCITA PERSONALE
Come diventare il genitore desiderato e amato dai propri figli
”Non esistono bambini difficili,
ma solo cattivi genitori e cattivi maestri.
L'infelicità dell'infanzia è un prodotto
degli interventi errati dell'adulto”.
Alexander Sutherland Neill
Il corso di formazione per genitori si prefigge lo scopo di sviluppare, migliorare la sensibilità e le competenze necessarie per risolvere i numerosi e complessi problemi che insorgono quotidianamente nella vita familiare. Tali capacità, una volta acquisite, facilitano la soluzione dei problemi e contribuiscono progressivamente alla creazione di un clima affettivo e relazionale soddisfacente e produttivo per l’intera famiglia. Il corso si propone, come obiettivo primario, la crescita personale e professionale dei genitori per svolgere al meglio la difficile funzione genitoriale. La formazione, infatti, privilegia l’apprendimento esperienziale in connessione con le tecniche di formazione professionale e lo sviluppo delle qualità umane, che caratterizzano l’Approccio sociopsicopedagogico non-direttivo conosciuto, come “Approccio Centrato sulla Persona”. Il corso è rivolto ai genitori desiderosi di migliorare la capacità di comunicazione e la capacità relazionale, con i propri figli, al fine di poter significativamente ed efficacemente incidere sul processo evolutivo della loro crescita psicofisica, socioaffettiva e relazionale. Il Corso permetterà l’acquisizione di competenze specifiche peculiari dell’Approccio Umanistico-Esistenziale: l’Ascolto Attivo, l’Accettazione dell’altro, in quanto Persona, il Rispetto reciproco, la Congruenza, e l’Empatia, che consentiranno di saper vivere, con successo, soddisfazione e autorealizzazione il ruolo di genitori e la difficile relazione: madre-figlia/o; padre-figlia/o.
Alla fine del corso i genitori sapranno:
P Ascoltare i propri figli in modo che essi si sentano capiti e rispettati.
P Parlare ai propri figli in modo da essere capiti.
P Evitare le conseguenze negative del metodo educativo permissivo, autoritario e incoerente.
P Evitare comportamenti che incutono timore e provocano timidezza e/o aggressività.
P Concordare le regole del comportamento accettabile e desiderato da entrambi.
P Aiutare i propri figli ad essere persone fiduciose e autonome.
P Aiutare i propri figli nelle scelte e nelle decisioni che riguardano la loro vita.
P Aiutare i propri figli a nutrire sentimenti positivi per se stessi e per gli altri.
P Migliorare e sviluppare l’Autostima nei propri figli.
P Prestare ascolto e attenzione alle dinamiche interiori dei propri figli
P Utilizzare l’intelligenza e il linguaggio emotivo.
P Promuover nei figli una visione umanistica dell’esistenza.
L’esperienza del gruppo d’incontro consente di raggiungere alcuni considerevoli traguardi, che promuovono e facilitano la crescita personale e professionale dei partecipanti:
➢ Favorisce la promozione della speranza
➢ Consente di visualizzare, che i propri problemi, sono simili a quelli degli altri
➢ Consente di dare supporto e di essere di aiuto agli altri (altruismo)
➢ Consente di sperimentare esperienze emozionali correttive
➢ Sviluppa la capacità di socializzazione e integrazione
➢ Aiuta ad individuare comportamenti e modelli da cui trarre ispirazione
➢ Sollecita l’apprendimento delle tematiche interpersonali
➢ Sviluppa la percezione della coesività del gruppo
➢ Favorisce il cambiamento
➢ Il gruppo d’Incontro aiuta ad uscire dall’incongruenza e dall’incertezza
➢ Favorisce la ristrutturazione cognitiva
➢ Fornisce utili informazioni circa la nuova cultura della terapia di gruppo
➢ Rappresenta una importante esperienza emozionale correttiva delle relazioni vissute
e congelate nella famiglia di origine: i comportamenti stereotipati che emergono, possono essere messi in discussione e, nuovi comportamenti più funzionali possono essere esplorati e agiti.
Il Gruppo d’incontro insegna all’individuo a osservare la natura delle sue interazioni con gli altri, con sé stesso e col gruppo, altresì ad acquisire una maggiore competenza nel trattare situazioni interpersonali difficili. Aiuta a far emergere il latente, ma profondissimo bisogno di un cambiamento di fiducia verso sé stessi. Nel Gruppo d’Incontro ci si rende conto degli atteggiamenti controproducenti nella comunicazione, nelle interazioni interpersonali e nelle relazioni. Così, acquisendo una maggiore libertà e una migliore comunicazione, e capacità relazionale emergono nuove idee, concetti e nuove direzioni.
Il gruppo d’incontro è di enorme aiuto nel dar modo agli individui di divenire consapevoli dei propri sentimenti, sul cambiamento e di fare del cambiamento stesso una possibilità costruttiva per una migliore qualità della vita.
Il gruppo d’Incontro costituisce l’occasione di vivere un’esperienza nuova basata su un incontro settimanale di circa due ore, nel quale comunicare liberamente al di fuori degli schemi convenzionali, per realizzare un contatto migliore con se stessi e con gli altri.
Si tratta di un vero e proprio laboratorio particolarmente indicato per genitori, docenti, professionisti della relazione d’aiuto, animatori di comunità, operatori sociali, insegnanti, giovani e tutti coloro che sono interessati a sviluppare la propria autostima, l’autofiducia, la creatività, l’espressività, la conoscenza e l’integrazione tra il razionale e l’intuitivo/emotivo.
Il gruppo è a tempo determinato, perché durerà solo per il tempo richiesto dalla trattazione della tematica scelta.
Tematiche proposte
1. La gestione efficace dei conflitti nelle relazioni a due: marito/moglie, genitori/figli, docente/alunni, datore di lavoro/dipendenti; nelle interazioni familiari, nelle interazioni sociali e lavorative.
2. Paura di vivere e paura d’amare, ovvero, “Osare di Vivere”.
3. La sessualità, come piacere di sentire l’altro e sentirsi con l’altro e, come crescita personale.
4. La paura d’esprimersi con il linguaggio corporeo
5. Amore – Gelosia – Invidia
6. “I giorni dell’ira”: la rabbia che è in me.
7. Sessualità – Omosessualità – Bisessualità
8. Il dottor Jeckyll e Mr. Hyde che sono in me.
“Accrescere l'autostima per sentirsi, sentire e vivere meglio”
"I nostri dubbi sono traditori e ci fanno perdere il bene
che potremmo ottenere perché abbiamo paura di osare."
William Shakespeare
Soltanto chi osa spingersi un po’ più in là
scopre quanto può andare lontano.
Sergio Bambarén
Il corso offre ai partecipanti l'occasione unica e singolare, attraverso le tecniche e le strategie proposte dalla Psicologia Umanistica e dall'Approccio Centrato sulla Persona di Carl. R. Rogers; di potersi "liberare dalla propria storia", sperimentare e acquisire concretamente una "consapevolezza di sé, senza giudizi e senza paure ataviche"; a "gioire per quello che si è e per quello che si fa" e a "godere della propria originaria unicità esistenziale", condivisa senza più limiti e paure, con "gli altri". L'autostima, infatti, non nasce dal paragone con un "modello ideale", né dal sentirsi all'altezza di "qualcuno" o di "qualcosa". Essa, invece, nasce dalla fiducia di esserci, cioè di essere adeguati all'esperienza della propria vita, quale essa sia, malattia e morte comprese. Dal considerare la personalità non come un fatto statico e immutabile, ma come energia e potenzialità, che può crescere grazie alla conoscenza che l'uomo ha di sé e all'opportunità che gli viene offerta di essere se stesso. Pertanto, un'autostima profonda si esprime nell'essere in "contatto consapevole dentro e fuori di noi", nell’hic et nunc, con il fluire della vita, così com'è, e non come ci aspettiamo che essa sia.
“Volersi Male e non Volersi Bene”
Alcuni di noi, più di altri, sono dotati di quel singolare tratto psicologico che è la sensibilità, qualità tipicamente umana, da sempre elogiata da psicologi e filosofi, essa dovrebbe costituire la via ottimale per raggiungere il benessere e la felicità. Spesso, tuttavia, non è così: quanto più un individuo è dotato di sensibilità, tanto più può andare incontro ad ansie, dubbi, conflitti; non di rado fino a scivolare in una qualche forma di psicopatologia. In tal senso, un esito particolarmente ricorrente e catastrofico è quello di finire nel “masochismo morale”. Il masochismo morale è un comportamento psicologico la cui causa emotiva è, a sua volta, il senso di colpa. Esiste, quindi, una correlazione psicologica che tiene uniti questi tre aspetti della personalità: sensibilità, senso di colpa e masochismo morale. Questo drammatico e sofferto complesso di fattori psichici può svilupparsi in differenti direzioni: può dare luogo, in alcuni casi, alle cosiddette dipendenze patologiche (da affetti, da persone, situazioni o sostanze); in altri casi, a patologie del carattere, come la nevrosi ossessiva (o “nevrosi del dovere”); infine, in altri casi ancora, alla depressione, che è l’esito estremo, di amplissima rilevanza epidemiologica, del bisogno masochistico di punirsi e di soffrire. Infine, molto più spesso di quanto la stessa psichiatria non affermi, queste patologie possono essere compresenti in una stessa personalità, e il passaggio dall’una all’altra può essere accompagnata da manifestazioni d’ansia e da attacchi di panico.
“MASOCHISMO MORALE”
“Volersi Male e non Volersi Bene”
Alcuni di noi, più di altri, sono dotati di quel singolare tratto psicologico che è la sensibilità, qualità tipicamente umana, da sempre elogiata da psicologi e filosofi, essa dovrebbe costituire la via ottimale per raggiungere il benessere e la felicità. Spesso, tuttavia, non è così: quanto più un individuo è dotato di sensibilità, tanto più può andare incontro ad ansie, dubbi, conflitti; non di rado fino a scivolare in una qualche forma di psicopatologia. In tal senso, un esito particolarmente ricorrente e catastrofico è quello di finire nel “masochismo morale”. Il masochismo morale è un comportamento psicologico la cui causa emotiva è, a sua volta, il senso di colpa. Esiste, quindi, una correlazione psicologica che tiene uniti questi tre aspetti della personalità: sensibilità, senso di colpa e masochismo morale. Questo drammatico e sofferto complesso di fattori psichici può svilupparsi in differenti direzioni: può dare luogo, in alcuni casi, alle cosiddette dipendenze patologiche (da affetti, da persone, situazioni o sostanze); in altri casi, a patologie del carattere, come la nevrosi ossessiva (o “nevrosi del dovere”); infine, in altri casi ancora, alla depressione, che è l’esito estremo, di amplissima rilevanza epidemiologica, del bisogno masochistico di punirsi e di soffrire. Infine, molto più spesso di quanto la stessa psichiatria non affermi, queste patologie possono essere compresenti in una stessa personalità, e il passaggio dall’una all’altra può essere accompagnata da manifestazioni d’ansia e da attacchi di panico.